Gli Italiani rivogliono la lira e l’Europa trema. Da quando la lira è stata sostituita dall’euro sono passati vent’anni. E’ stato il frutto di una unificazione Europea dopo la fine della seconda guerra Mondiale. Era l’unico strumento che avevano gli Stati per mantenere salda una unione politica che poi è diventata anche unione monetaria. L’allora Presidente del Consiglio nel 1998 parlò dell’età dell’euro. Di fatto l’Italia accettò di ridurre la propria sovranità per sottomettersi alle decisioni Europee.
E’ famosa la frase del Presidente Prodi che disse: “con l’euro lavoreremo un giorno in meno, ma guadagneremo come un giorno in più”
L’Italia esce tra gli sconfitti d’Europa. Non è mi riuscita a trovare un punto d’incontro tra austerità fiscale, rigore monetario e perdita della flessibilità dei cambi. Tutte conseguenze inevitabili con l’affermarsi dell’euro come moneta unica.
Colore che hanno pagato le colpe di tutto ciò sono state le classi medie. Il ceto medio è sempre più povero e sconfortato. Nessuno pensa di avere futuro. Ed ecco che in questo scenario di sconforto si è svolta una indagine commissionata dal quotidiano la Stampa, che ha dimostrato come Gli Italiani rivogliono la lira e l’Europa trema.
L’indagine si è svolta tra il 19 ed il 29 Febbraio. Il campione di riferimento erano tutti cittadini Italiani con una età superiore a 18 anni. Quello che è emerso è che almeno un Italiano su due oggi proporrebbe un referendum per proporre l’uscita dall’Euro.
Se ciò sembra facile a parole, non lo è altrettanto nei fatti. Si dovrebbe ricreare un nuovo sistema monetario facente capo alla Banca d’Italia. Sarebbe utile introdurre politiche volte alla eliminazione dei dazi commerciali, della speculazione e della svalutazione a cui la lira andrebbe incontro.
Quello che manca per potere anche parlare di uscita dall’euro è un dibattito politico, che in Italia è praticamente assente.