Coronavirus: con il lockdown in Sicilia persi 2,1 miliardi
Il quadro che emerge dallo studio Svimez nell’isola Siciliana è disastroso. In Sicilia con il lockdown bruciati 1.4 milioni di fatturato. Il valore aggiunto eroso ammonta a 2.1 miliardi. Con lo stop alle attività lavorative come conseguenza delle misure di contenimento mezzo milione di lavoratori sono rimasti a casa. La manovra economica derivata dal decreto cura Italia che ha elargito 600 euro ha coperto solo il 34% dei 1740 euro persi dai soggetti autonomi o con partita IVA. Il lockdown ha investito il 32% delle imprese ed il 42% dei lavoratori autonomi. Il costo del lockdown per il sud ammonta a 10 miliardi al mese, quota inferiore rispetto al nord, ma che genererà effetti molto più negativi per la crisi prolungata e per la stagnazione. Considerando una ripresa delle attività nella seconda parte dell’anno, il PIL nel 2020 si ridurrebbe, in base a un report redatto dagli economisti della SVIMEZ del -7,9% nel Mezzogiorno.
Dal report emerge che:
1) l’emergenza sanitaria colpisce più il Nord, ma gli impatti sociali ed economici “uniscono” il Paese
2) il Sud rischia di accusare una maggiore debolezza rispetto al Centro-Nord nella fase della ripresa, perché sconta inevitabilmente la precedente lunga crisi, prima recessiva, poi di sostanziale stagnazione, dalla quale non è mai riuscito a uscire del tutto.
3) Occorre completare il pacchetto di interventi per compensare gli effetti della crisi sui soggetti più deboli, lavoratori non tutelati, famiglie a rischio povertà e micro imprese
PER LEGGERE IL REPORT COMPLETO SVIMEZ CLICCA QUI