Eroi in corsia: salgono a 107 medici morti. Una lista che purtroppo sembra non avere fine.
Ogni giorno sul sito della Federazione dell’ordine dei medici vengono piantate nuove croci virtuali. L’ultima è quella del medico del Ponte Morandi. Nella lista salgono a 107 i medici morti, suddivisi tra medici ed odontoiatri. A questi si aggiungono 28 infermieri e 6 farmacisti.
La categoria più colpita è sicuramente quella dei medici di base. Il computo è arrivato a 43 e la Federazione dei medici parla in tal caso di dato sottostimato, dunque potrebbero essere molti di più all’appello.
Il diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro
Sul caso è intervenuto il presidente della Federazione dei medici Filippo Anelli sottolineando che “la sicurezza sui luoghi di lavoro è un diritto costituzionalmente garantito dei cittadini. A questo, aggiunge, corrisponde un dovere dello Stato di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro”. (rep)
Il grido delle associazioni dei pazienti
Con una lettera indirizzata al Presidente Conte 42 associazioni dei pazienti chiedono l’abrogazione dell’articolo 7 della legge 14 del 9 Marzo 2020, che prevede l’esclusione dall’obbligo di quarantena i medici e gli operatori sanitari che siano stati a contatto con casi di Coronavirus confermati.
Il presidente della FNNMC, salgono a 107 medici morti:
È vero: se un medico si ammala, diventa lui stesso veicolo di infezione, diffondendo la malattia a persone rese fragili dall’età o da malattie preesistenti. È per questo che, sin dall’inizio, abbiamo paragonato i medici a potenziali super-diffusori del Coronavirus. Sta purtroppo allungandosi oggi di ora in ora l’elenco dei medici caduti, che sono diventati 105, per la maggior parte medici di medicina generale, mentre sono saliti a 13522, secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità, gli operatori sanitari contagiati – constata -. Ci associamo dunque all’appello dei pazienti ribadendo, ancora una volta, l’assoluta e improcrastinabile necessità di mettere tutti i professionisti, sia che lavorino sul territorio sia negli ospedali, in sicurezza, per la salute dell’intera comunità”.
Fonte: FNOMC