Musumeci vieta il domicilio e scatta la rivolta della Cassata per Pasqua
La rivolta è scattata verso l’ordinanza del Presidente Musumeci che vieta il domicilio nella giornata di Pasqua e Pasquetta. Un antico detto dice che Tintu è cu un mancia a cassata a matina ri Pasqua. Tradotto per i non siculi vuol dire: “Povero è chi la mattina di Pasqua non mangia la Cassata”.
Per i Siciliani la cassata Siciliana da quando è stata introdotta dagli Arabi è diventata una istituzione. Un dolce di pasta reale che racchiude una dolce crema di ricotta di pecora. Ma l’ordinanza del Presidente Musumeci che vieta il domicilio nella giornata di Pasqua e Pasquetta potrebbe mettere a rischio questa antica tradizione. Stop al cibo porta a porta, ha più volte ribadito Musumeci in questi giorni.
Blocca così l’unico modo per le pasticcerie di non fermarsi durante il lockdown. A favore dei sostenitori della Cassata si schiera Miccichè, il quale afferma:”mi sono sempre schierato a favore di tutti i provvedimenti del Governo, ma questa ordinanza che vieta la consegna a domicilio per Pasqua e Pasquetta mi sembra controproducente”. Considera l’ordinanza lesiva per l’economia Siciliana, già martoriata.
La Confartigianato si unisce al coro, individuando una perdita di oltre mille euro per ogni esercizio commerciale. Di fatto, molti, preferiscono non mangiare un dolce, piuttosto che acquistarlo giorni prima, e mangiarlo poco fresco. La domanda da porsi è: chi coprirà queste ingenti perdite?
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