E’la molecola di Dio, primi test per curare il Coronavirus con l’eparina.
L’eparina è uno tra i farmaci più antichi, circa 100 anni. E’ un farmaco anticoagulante che potrebbe aiutare seriamente nella lotta al Coronavirus. Sembra di buon auspicio il fatto che la notizia sia giunta proprio nella giornata di Pasqua.
Lo studio Inglese sull’eparina
Anche uno studio Inglese ha dimostrato che sul 20% dei pazienti già trattati riduce la percentuale di mortalità riducendo i coaguli nel sangue. A segnalarlo è uno studio sul ‘Journal of Thrombosis and Haemostasis’ guidato dall’ematologo Jecko Thachil del Department of Haematology del Manchester Royal Infirmary (Gb), secondo cui l’uso di eparina nei pazienti Covid-19 potrebbe avere effetti anticoagulanti, oltre che antinfiammatori e persino antivirali.
“E’ stato dimostrato che all’infezione da nuovo coronavirus – si legge sul’articolo – è associata un’alta mortalità in presenza di valore elevato di D-dimero, marcatore particolarmente importante per la coagulopatia“. In uno studio precedente dello stesso gruppo, si ricorda, “è stato dimostrato che l’uso della terapia anticoagulante con eparina riduce la mortalità. In quel documento, tuttavia, solo 99 su 449 pazienti avevano ricevuto eparina in via preventiva. Un piccolo numero perché la terapia anticoagulante è stata presa in considerazione solo dopo che sono stati notati micro-trombi nella dissezione polmonare da un paziente in condizioni critiche. Questo ha però aiutato gli autori ad analizzare retrospettivamente la differenza sugli esiti tra i pazienti con e senza terapia anticoagulante”.
L’eparina in Italia
Un buon punto di partenza, dal quale si è esteso lo studio anche in Italia. Guidato dal docente di farmacologia a Catania Filippo Draghi, lo studio avrà come obiettivo quello di valutare gli effetti della somministrazione di dosi medio-alte del farmaco non tanto per prevenire eventi trombo-embolici, ma per curare quelli già in atto e che spesso portano alla morte dei pazienti. Si attende ora il via libera del comitato etico dell’Istituto Spallanzani di Roma. “Siamo convinti – dicono i ricercatori – che somministrando enoxeparina non solo in fase preventiva, ma anche terapeutica a dosi medio-alte, si possano prevenire i trombi e anche limitare la carica virale, risolvendo la polmonite”.
Da uno studio effettuato sui pazienti COvid-19 sembrerebbe alleviare i sintomi sin dalla loro prima comparsa. L’intuizione arriva dal professore Alessandro Mascitelli, responsabile del centro flebologico di Villa Tirrena di Livorno. Dalle autopsie eseguite nei pazienti morti per Coronavirus sono stati riscontrate delle trombosi massive, la causa di molti decessi improvvisi. Il professore precisa che ” l’utilizzo dell’eparina aiuta sin dal manifestarsi dei primi sintomi, ma va utilizzato solo sotto controllo medico”. Sembrerebbe che molti appoggino nella sua tesi il dottor. Mascitelli, tanto da far inserire l’eparina nei farmaci base per la lotta al Coronavirus.
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