La Bandiera Siciliana è una delle più antiche al mondo, ha infatti compiuto 738 anni quest’anno.
La trinacria è stemma della Sicilia dal 1848 quando il Parlamento decreta: Che da qui innanzi lo stemma della Sicilia sia il segno della Trinacria senza leggenda di sorta. Fatto e deliberato in Palermo li 28 marzo 1848. »
Più recentemente, la bandiera della Sicilia è diventata la bandiera ufficiale della Regione Siciliana nel 2000, quando l’allora presidente Nicolò Cristaldi lo propose.
La bandiera Siciliana è la tra le bandiere più antiche al mondo, è più antica anche del tricolore Italiano. E’ 515 anni più vecchia del tricolore italiano. La bandiera giallo e rossa della Sicilia esiste da 738 anni, è più vecchia del tricolore italiano di 515 anni.
E’ delineata da un drappo rosso e giallo con al centro il “Triscele” color carne, il Gorgoneion e le spighe. Tutti e tre gli elementi si fondano per simboleggiare lo stretto rapporto che lega la Sicilia alla mitologia ed alla storia.
Il colore rosso e giallo perchè simboleggiano la rivoluzione dei vespri Siciliani contro gli Angioini del 1282. A quei tempi però i colori erano invertiti rispetto quelli odierni.
Il triscele, meglio conosciuto come trinacria, è il vecchio simbolo della Sicilia e ricorda i tre promontori della regione: Pachino, Peloro e Lilibeo.
La Trinacria rimanda ai Gorgoni, mostri spaventosi della mitologia Greca . Avevano mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli. Nella mitologia Greca le Gorgoni erano tre: Euriale ( rappresentava la perversione sessuale), Steno (rappresentava la perversione morale) e Medusa (l’unica mortale tra le tre, protettrice degli inferi). E’ proprio a quest’ultima che ai capelli di serpente sono sostituite le spighe per simboleggiare l’attaccamento alla terra dell’isola. la Sicilia era granaio di Roma.
Il simbolo della Trinacria rimanda almeno fino all’età Romana al Dio del Sole. In se racchiude la primavera, l’estate, l’inverno. Così è comparsa in numerose monete, almeno fino al III secolo A.C.
Dopo il periodo Romano perderà la sua valenza religiosa, mantenendo, invece, quella di esclusivo simbolo dell’Isola Siciliana. Furono i Romani a sostituire i serpenti con le spighe.