A palermo rinvenuta la statua del Santo con la mascherina.
Il ritrovamento è stato nel quartiere Kalsa, il quartiere nativo di Falcone e Borsellino.
Mischiando il sacro e profano, in attesa della fase due, c’è chi si affida alla preghiera per debellare il Covid-19. E c’è chi ‘protegge’ le statue dei santi come quella di padre Pio, mettendogli una mascherina sul volto.
Succede nel quartiere della Kalsa a Palermo, nella nota Piazza Magione dove sono nati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. La scultura è stata installata nella parte centrale della piazza. Nel quartiere, sorto durante la dominazione islamica, c’era la cittadella fortificata con la dimora dell’emiro e dei suoi ministri e ne conserva ancora il nome (al halisah, l’eletta, la pura). Negli ultimi anni la zona è stata risanata e intorno alla piazza hanno aperto i battenti ristoranti e locali della movida, ora chiusi per l’emergenza coronavirus.
La statua, collocata al centro della Piazza protegge il quartiere di Palermo. Un gesto che agli scettici susciterà un sorriso, ma a chi crede accende la speranza che ci si possa liberare da questo male chiamato Coronavirus. In fondo, in questo periodo così cupo per la storia dell’umanità anche così piccoli gesti possono illuminare i nostri cuori di speranza. Forse non è un caso che il bel gesto sia arrivato il giorno precedente l’inizio della Fase 2, chissà, magari sarà di buon auspicio.
In fondo fu proprio Santa Rosalia, la Santuzza protettrice di Palermo a liberare la cittadina Siciliana dalla peste.
Nel 1624, mentre a Palermo infuriava la peste, lo spirito di Rosalia apparve in sogno ad una malata, e poi ad un cacciatore. A lui Rosalia indicò la strada per ritrovare le sue reliquie, chiedendogli di portarle in processione per la città che fu così purificata e liberata dal morbo.