Chissà cosa ne penserebbe Peppino Impastato sapendo che (non) è morto invano.
Era il 9 Maggio 1978, la morte di Peppino Impastato.
Giornalista e attivista Siciliano, era nativo di Cinisi, morì per mano di Cosa Nostra. Lui in una famiglia mafiosa c’era nato,ma la rinnegò per abbracciare una vita da attivista di sinistra ed antimafia.
Decise di dichiarare guerra alla mafia, denunciandone gli intrecci illeciti con la politica ed i traffici di droga. Lo faceva attraverso la piccola Radio Aut, e da lì denunciava i traffici del boss che viveva a soli cento passi da casa sua.
Ucciso tra la notte del’8 e del 9 Maggio, la sua morte passò quasi in secondo piano, perché nelle stesse ore veniva ritrovato il corpo del Presidente di Democrazia Cristiana Aldo Moro.
Oggi la notizia di molti boss e mafiosi scarcerati, l’ultimo dei quali l’uomo che fu il carceriere del piccolo Di Matteo, sciolto miseramente nell’acido.
Non sarebbe contento Peppino, se saprebbe di essere morto invano.
“Io sono indignato, ma davvero molto indignato. Sono sempre stato un garantista ma queste scarcerazioni sono aberranti. Anche i peggiori mafiosi hanno dei diritti e vanno curati però mi pare che si stia esagerando. Mi sembra una scusa per tirarli fuori tutti, piano piano”. Oggi mio fratello Peppino sarebbe estremamente deluso da questo Stato”. Lo ha detto Giovanni Impastato, fratello di Peppino, l’attivista ucciso il 9 maggio 1978 con una bomba sui binari a Cinisi da Cosa nostra.
Caro Peppino Impastato, tu non sei morto invano! Sei il simbolo della ribellione alla Mafia, a Cosa Nostra. Con i tuoi ideali spingi tutti i giovani del mondo a dire giornalmente no alla mafia.
«Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio,
negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare,
aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell’ambiente da lui poco onorato,
si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore.»(Dalla canzone I cento passi dei Modena City Ramblers)