il detto antico della Sicilia di una volta.
La lingua Siciliana è piena di detti, frasi, proverbi,modi di dire, che hanno origini antichissime, ma che ancora oggi si usano nella quotidianità di tutti i giorni. «Si, ‘a fillata di Dagnino ». è una di queste!!! I detti siciliani sono un grande patrimonio culturale e in quanto tale vanno tramandati e custoditi.
«Si, ‘a fillata di Dagnino » è una di quelle locuzioni che chi ha parenti del Sud avrà sentito pronunciare almeno una volta dai nonni, zii o dai genitori.
L’origine della parola “fellata” è poco conosciuta, molti pensano che derivi dal Palermitano “fèlla” (fetta, variazione del siciliano “fèdda”). Il riferimento dovrebbe essere agli affettati in genere (o più specificatamente alla mortadella in particolare) che Dagnino vendeva a prezzi da gioielliere e quindi irraggiungibile ai più.
Dagnino era una salumeria in Via Rosolino Piro a Palermo che vendeva il prelibato salume a prezzi così esorbitanti, tali da renderne accessibile l’acquisto solo ai più facoltosi. Era un luogo per ricchi, la migliore salumeria di Palermo a detta di molti, dove si potevano trovare anche numerosi prodotti esotici.
A quei tempi, nel secondo dopoguerra, la mortadella era il salume delle feste. Il Palermitano di ceto medio-basso di solito mangiava il pane con l’olio, le olive, le acciughe o il primosale, non poteva permettersi il salume dei ricchi: fette di puro suino, arricchito del prezioso pistacchio Siciliano. Ma quando voleva concedersi un lusso il Palermitano era da Dagnino che andava.
Oggi dunque quando qualcuno esclama “A Fillata ri Dagnino” sappiamo che o si riferisce a qualcosa di squisito e prelibato o a qualcosa così eccessivamente cara, da essere fuori portata per le tasche dell’acquirente. Da oggi, quando volete prendere in giro, benevolmente, le richieste (esagerate) o l’opinione (errata) di qualcuno, rispondete: «Si, ‘a fillata di Dagnino ».