Chiude il neonato nell’auto e gli dà fuoco: estratto vivo, ma è grave. Questa è l’accusa mossa a carico di una donna di 23 anni della Carolina del Sud, Caylin Allise Watson, secondo gli inquirenti responsabile del tentato omicidio del minore ora ricoverato con gravi ustioni.
La donna è stata condotta in carcere con l’accusa di tentato omicidio del figlio di 14 mesi. la donna ha chiuso il neonato in auto, l’ha cosparsa di carburante ed gli ha dato fuoco. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi di tutti in una strada trafficatissima vicino la Columbia. Secondo quanto raccontano i testimoni il piccolo si sarebbe salvato solo grazie all’intervento di alcuni automobilisti, che hanno notato il seggiolino incastrato tra le fiamme e le lamiere ardenti.
Gli inquirenti hanno messo sotto accusa la madre del bambino, sembrerebbe un gesto volontario, ma il movente risulta sconosciuto ed ancora da appurare.
Il neonato ha riportato ustioni di secondo e terzo grado su gran parte del corpo. E’ stato immediatamente condotto in un ospedale della Giorgia, dove è sottoposto ad un delicato intervento salva vita.
La donna, una ragazza di solo 23 anni, di nome Caylin Allise Watson, è stata condotta in carcere dove dovrà attendere l’esito delle indagini. È in carcere all’Alvin S. Glenn Detention Center senza cauzione.
Sugli abiti della donna e del bambino è stato trovato del liquido infiammabile. Secondo un rapporto delle autorità, citato dal New York Post, la sostanza sarebbe stata usata con lo scopo di causare lesioni personali gravi o la morte del bambino.
Saranno le autorità ad appurare le responsabilità della donna che se fosse confermate dovrebbe rispondere di incendio doloso e tentato omicidio del piccolo neonato.
Steven Bramsen, il papà del bimbo di appena 13 mesi lasciato da solo in auto dalla mamma che poi ha dato fuoco ha creato una raccolta fondi per salvargli la vita. Ha già raccolto diecimila dollari. I soldi servono per curare il bambino, Kairon il suo nome, che è in ospedale, gravissimo, con ustioni di secondo e terzo grado diffuse nel 20% del corpo. Lotta tra la vita e la morte.