Si aggravano le condizioni della donna incinta positiva al Covid19 rientrata in Sicilia da Londra. I medici stanno valutando se eseguire un parto cesareo.
La donna, originaria del Bangladesh, ma residente a Palermo da molti anni, era atterrata da Londra a Palermo, avendo prima fatto scalo a Roma. Le sue condizioni erano sembrate gravi sin dal primo momento, infatti è stata ricoverata con urgenza all’ospedale Cervello di Palermo.
Il feto, alla 28esima settimana di gestazione sta bene, fanno sapere i medici, ma lo stesso non si può dire per la donna. “Le condizioni della donna si sono aggravate, è intubata e sedata – ha detto il primario di Rianimazione, Baldassare Renda -. “Il feto in atto non ha problemi ed è tenuto sotto stretto monitoraggio, la situazione è tenuta sotto osservazione”.
I medici stanno valutando l’eventualità di eseguire un parto cesareo per fare nascere il piccolo.
In queste ore i medici dell’Asp di Palermo sono impegnati per risalire a tutte le persone che potrebbero essere venute in contatto con la gestante, compresi i passeggeri dei due voli, per fare eseguire i tamponi già effettuati ai familiari e a quanti a Palermo sono stati vicini alla paziente. Da quanto è finora emerso sembrerebbe che la donna abbia seguito con correttezza tutta la trafila prevista dalle autorità. E’ stata controllata anche a Roma, ma le condizioni di salute sarebbero precipitate nel giro di tre giorni.
Nel reparto di ostetricia e ginecologia è stata attuato il protocollo di sanificazione ma la preoccupazione resta alta.
“Siamo, ormai, in piena fase 2 ma ancora non c’è traccia dell’app promessa dal Ministero per tracciare questi contagi – dice Enzo Munafò segretario della Fials – e questo preoccupa gli operatori sanitari. Ci chiediamo come può l’ospedale accertare gli spostamenti e verificare tutti i contatti. Ci sembra una situazione paradossale. C’è un profilo di rischio che va sottolineato. I parenti dovevano essere bloccati ma sembra che questo non sia avvenuto, sembra che non fossero informati dei divieti e delle restrizioni”.