Orrore in Iran: decapita la figlia 14enne, vittima di un delitto d’onore
#Romina_Ashrafi è l’hashtag che impazza su twitter. Era il nome di una giovane donna di 14 anni, barbaramente uccisa dal padre nella sua camera da letto.
La donna è vittima di un delitto d’onore, che ha indignato il mondo il paese ed il mondo intero. Romina Ashrafi era fuggita con il fidanzato 35enne, in quanto il padre si era opposto al loro matrimonio.
La polizia ha rintracciato i fuggitivi ed a portato Romina tra le mura domestiche. La giovane era consapevole di tornare a casa tra le grinfie del padre irato.
Non ci è voluto molto affinchè l’orco sfogasse la collera verso la figlia disubbidiente. La sedicenne, a detta del padre, fuggendo con il giovane che amava, aveva leso all’onore della famiglia e quindi andava punita.
Dai racconti della polizia il padre ha assalito la figlia nella sua camera da letto e l’ha decapitata servendosi di una falce. Una crudeltà inaudita verso il sangue del suo sangue. L’uomo si è poi recato fuori dall’uscio, imbracciando ancora l’arma del delitto ed ha confessato l’omicidio.
I giornali del luogo lamentano il falimento delle leggi in vigore in Iran a tutela delle donne e ragazze. L’hashtag in farsi #Romina_Ashrafi è stato usato oltre 50mila volte su Twitter, dove molti utenti condannano l’uccisione e il soffocante patriarcato su cui si fonda la società iraniana.
“Romina non è la prima e non sarà l’ultima vittima di un delitto d’onore. I femminicidi proseguiranno “finchè la legge e le culture dominanti nelle comunità locali e globali non offriranno una deterrenza sufficiente” ha scritto Molaverdi, ex vicepresidente iraniana per i diritti delle donne e della famiglia.
La giustificazione della violenza domestica o dei delitti d’onore di padri o familiari, nel codice penale Islamico, è motivo di riduzione della pena. Se un uomo è condannato per l’uccisione della figlia, la pena va dai tre ai dieci anni di carcere, piuttosto che l’esecuzione prevista nei casi normali o il pagamento di un risarcimento.