Si dichiaravano indigenti, prendevano reddito cittadinanza anche se ottenevano fondi Ue, denunciati 36 imprenditori agricoli.
Per lo Stato erano indigenti, ma nella realtà percepivano contributi UE previsti dalla Politica agricola comunitaria (Pac) per migliaia di euro. Molti avevano ottenuto indebitamente il reddito di cittadinanza per un ammontare che in certi casi, superava i 1200 euro mensili.
Scoperti dalle fiamme gialle del Comando Provinciale di Enna a seguito di una preliminare analisi di rischio condotta a largo raggio nei riguardi di 7.600 beneficiari.
Una vera e propria truffa ai danni dello Stato, quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Enna.
In particolare, i finanzieri della Tenenza di Nicosia, sotto il costante coordinamento del Comando Provinciale, hanno espletato una serie di attività volte ad individuare e reprimere condotte penalmente rilevanti, perpetrate con il fine ultimo dell’illecita percezione della citata misura di sostegno.
Il reddito di cittadinanza, come noto, spetta unicamente in presenza di stringenti requisiti, auto certificati dal richiedente e volti a dimostrare non solo la propria condizione di difficoltà, ma anche quella dei componenti il nucleo familiare di riferimento.
Una maxi indagine della guardia di finanza ha portato al controllo di 7600 beneficiari di contributi dell’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura (Agea). Dai controlli sono emersi i nomi di 36 imprenditori Siciliani che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza perché già fruitori di contributi comunitari. I soggetti, con situazioni economiche non marginali,omettevano volontariamente di indicare tali provvidenze attingendo così al reddito di cittadinanza non di spettanza.
Nei guai 36 imprenditori agricoli
Tali soggetti segnalati dalla guardia di finanza alla procura della Repubblica e rischiano adesso la reclusione da due a sei anni. Verso gli stessi sono avviate le pratiche di revoca dei benefici indebitamente percepiti, che secondo le autorità ammonterebbe a circa 200 mila euro. Della revoca e del recupero delle somme è incaricata L’INPS.
“In questo ultimo periodo, caratterizzato da una diffusa richiesta di sovvenzioni pubbliche per sopperire alle situazioni di difficoltà economiche connesse all’emergenza epidemiologica, l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Enna nell’ambito dell’operazione denominata “Inside”, contraddistingue l’attività di polizia economico-finanziaria a vocazione sociale operata dal Corpo”, queste le parole dei finanzieri della Tenenza di Nicosia.
Aggiunge: “Tale indagine mira al contrasto delle indebite percezioni di prestazioni assistenziali non dovute e di ogni forma di iniquità che potrebbe intaccare la coesione sociale e sottrarre risorse ai cittadini onesti aventi diritto al sostegno economico da parte di chi falsamente rappresenta una situazione di difficoltà e di disagio”,