Il paese di Valderice (Trapani) è sotto shock per la morte del piccolo Andrea. Il bambino è morto a dieci mesi dopo un tragico incidente domestico, è caduto dalla culla, battendo forte la testa. Gravissimo il trauma cranico riportato in seguito alla caduta, che non gli ha lasciato alcuno scampo.
I genitori, molto conosciuti in paese hanno compiuto l’ultimo gesto d’amore decidendo di donare gli organi del piccolo Andrea.
L’espianto degli organi è stato effettuato all’Ospedale Villa Sofia di Palermo. L’intervento è stato coordinato dagli operatori del Trauma Center, diretto da Antonio Iacono, con l’apporto delle psicologhe del Centro regionale Trapianti e dei componenti della sala operatoria, ed eseguito da un’equipe del Policlicnico Gemelli di Roma e delle Molinette di Torino.
Grazie alla generosità dei genitori del piccolo Andrea, sono state salvate due vite. A Roma è stato diretto il cuore per salvare la vita ad un bambino di 11 mesi. Il fegato invece è stato diretto per salvare un bimbo di Torino.
Parole commoventi quelli del Direttore Generale di Villa Sofia, che ringrazia i genitori del piccolo Andrea, che con il loro gesto di amore hanno salvato le vite di due bimbi, che senza questi organi sarebbero stati condannati ad una triste fine.
Ieri a Valderice si sono svolti i funerali del piccolo Andrea, morto per le conseguenze riportate da un grave trauma cranico, riportato in seguito alla caduta dal lettino.
Attorno al dolore della famiglia, la vicinanza di tutti i compaesani e del Sindaco Francesco Stabile. “In questa triste giornata – ha detto il sindaco di Valderice – intendo esprimere a nome dell’ intera amministrazione comunale il più sincero cordoglio per la prematura scomparsa del piccolo Andrea. Il mio pensiero e la mia vicinanza va ai genitori e a tutta la famiglia, in questo momento di grave lutto che addolora la comunità valdericina”.
Anche il nonno paterno ha voluto ribadire il bel gesto compiuto dai genitori del bimbo: “I tuoi genitori hanno fatto un grande gesto d’amore donando speranza ad altri piccoli che soffrono. Sono tanto orgoglioso di voi, vi voglio bene”.